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Biografie

Distinguiamo due tipi di scritture incentrate sulla narrazione di una vita: le vite di persone illustri e l’autobiografia. I modelli per la biografia sono da ricercarsi nella tradizione classica. Le vite di grandi uomini del passato (eroi, principi, filosofi) sono presentate ed offerte come esempio per i contemporanei. Boccaccio scrisse in latino De casibus virorum illustrum e De mulieribus claris (1361-2) su uomini e donne famosi. Si ricordino anche le agiografie medievali e i Fioretti sulla vita di San Francesco. L’artista fiorentino Giorgio Vasari scrive le Vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani da Cimabue insino a’ tempi nostri (1550) che costituiscono ancora oggi una fonte preziosa di informazione e un modello di scrittura di biografia breve.

La Vita Nuova (1293) di Dante e il Secretum (circa 1350) di Petrarca sono, in senso lato, due esempi di autobiografia intellettuale e spirituale. I mercanti fiorentini del ‘400 lasciarono testimonianze, preziose anche per gli storici, della propria vita in ricordanzelibri di famiglia e lettere. Da citare i Ricordi (1537) dello storico Francesco Guicciardini. La prima autobiografia vera e propria si può considerare la Vita (circa 1560) dell’artista fiorentino Benvenuto Cellini. Il ‘700 fu particolarmente ricco di opere autobiografiche: oltre alla Vita scritta da sé medesimo di Vico (circa 1725) e alla Vita (1804) di Alfieri, ricordiamo le vite di tre veneziani: i Memoires (circa 1793) di Goldoni, l’Histoire de ma vie (1798) di Giacomo Casanova, entrambe scritte in francese, e le Memorie (1830) di Lorenzo Da Ponte. All’inizio del ‘900 Una Donna di Sibilla Aleramo è la prima testimonianza autobiografica di una moderna emancipazione femminile.

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