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Teatro

Tra le opere scritte per il teatro assumono particolare rilievo nella letteratura italiana: commedia, commedia erudita, dramma pastorale, tragedia.

La commedia e la commedia erudita ebbero grande fioritura nel ‘500. Si ripresero trame e modelli della commedia latina (Bibbiena, Ariosto, Machiavelli). Parallelamente si sviluppò il teatro d’improvviso commedia dell’arte, a cui è legata anche la tradizione del teatro dialettale (Ruzante). Goldoni nel ‘700 riformò questa tradizione creando il cosiddetto teatro di carattere. La tradizione della commedia popolare si è conservata in varie forme fino ad oggi (Eduardo De Filippo, Dario Fo). Per quanto riguarda la produzione drammatica in generale nel ‘900, la figura centrale e di rinnovamento è quella di Luigi Pirandello.

Il dramma pastorale, di ambientazione bucolica e in versi, ebbe fortuna nel ‘500 (L’Aminta di Tasso e il Pastor Fido di Guarini).

A partire dalla metà del ‘500 si assiste ad un recupero della tragedia che culmina in Italia nel ‘700 nell’opera di Alfieri. I temi sono di carattere biblico, oppure storico come nell’800 in Manzoni. L’unico autore tragico di rilievo all’inizio del ‘900 fu D’Annunzio.

Per il melodramma si veda il percorso poesia e musica.