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articolo

Grammatica

Le maggiori differenze rispetto all’italiano moderno si riscontrano nell’uso dell’articolo maschile. Le tre forme odierne dell’articolo maschile singolare, il, lo, l’ coesistono con le forme ‘l e el. Nell’italiano antico, al contrario di oggi, la scelta dell’articolo dipendeva non solo dal fonema che seguiva, ma anche dal fonema che precedeva l’articolo. Lo si usava di norma dopo consonante (per lo mar) e quindi dopo le forme apocopate frequentissime in poesia (dir lo vero) oppure all’inizio di frase. Il era ammesso se si appoggiava ad una vocale precedente: bassando il viso (Dante). La forma el (plurale e’) è propria del fiorentino quattrocentesco.

Dell’ articolo maschile plurale oltre a i e gli, esistevano le forme li e e’ oggi scomparse (e li occhi no l’ardiscon di guardare, Dante).

Soltanto a partire dal ‘500 si affermeranno le norme introdotte da Bembo: le forme el, e’, li, si estingueranno progressivamente, mentre lo sarà accettato solo davanti ad s impura (lo spazio); naturalmente rimane l’ eliso davanti a vocale. La forma ridotta per aferesi ‘l permane nella lingua poetica fino a tutto l’800. In cinque casi, nella lingua poetica, l’articolo poteva essere omesso: con i nomi astratti (Pace non trovo, e non ho da far guerra, Petrarca), con i nomi di paesi , dopo come, quasi o altre locuzioni che introducono un paragone (Caddi come corpo morto cade, Dante), con l’aggettivo indefinito tutto e prima del possessivo (Lo Navarrese ben suo tempo colse, Dante).