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possessivi

Grammatica

In poesia si incontrano forme apocopate del possessivo: su’, mi’. Anche nell’uso o meno del dittongo ci sono variazioni: suoi/soi, miei/mei. Non sempre il possessivo è preceduto dall’articolo: ivi pon sua insegna (Petrarca). A volte viene posposto al sostantivo: per ch’a la vista mia (Dante). Nel toscano quattrocentesco troviamo il possessivo senza accordo: mia pensieri (Poliziano). Arcaica l’enclisi del possessivo dopo i nomi di parenti, ancora diffusa nei dialetti meridionali: matrema = mia madre, soreta = tua sorella.