Esercizi - La vita
1. [...] in me la località lieta o no della casa, ha sempre avuto una irresistibile influenza sul mio puerilissimo cervello, sino alla piú inoltrata età.
2. Il mio piú vivo piacere era la musica burletta del Teatro Nuovo; ma sempre pure quei suoni, ancorché dilettevoli, lasciavano nell'animo mio una lunghissima romba di malinconia; [...].
3. Con parecchi giovani signori napoletani avea fatto conoscenza, amicizia con niuno: la mia natura ritrosa anzi che no mi inibiva di ricercare; e portandone la viva impronta sul viso, ella inibiva agli altri di ricercar me.
4. Tutto il giorno io correva in quei divertentissimi calessetti a veder le cose piú lontane; e non per vederle, che di nulla avea curiosità e di nessuna intendeva, ma per fare la strada, che dell'andare non mi saziava mai, ma immediatamente mi addolorava lo stare.
5. [...] fu il primo che mi mettesse in capo ch'io dovrei tirarmi innanzi a studiar la politica per entrare nell'aringo diplomatico.
6. [..] e (i compagni) non furono (…) piú in tempo per ritrovarsi all'Ascensione in Venezia, cosa che a me premeva allora moltissimo.
- Il luogo, lieto o no, dove si trovava la casa (da me abitata) ha sempre avuto un’irresistibile influenza sul mio cervello fino a tarda età.
- Il mio maggior piacere era l’opera buffa, tuttavia, quella musica, sebbene fosse piacevole, mi lasciava in un umore malinconico.
- Avevo fatto la conoscenza di parecchi giovani signori napoletani, ma con nessuno di loro ero diventato amico; il mio carattere molto schivo mi impediva di ricercare gli altri e, pioché la timidezza trapelava dal mio volto, impediva agli altri di cercare me.
- Correvo tutto il giorno in quei divertentissimi calessi andando in giro a vedere posti lontani, ma non per vederli, perché niente mi incuriosiva e non capivo niente di quello che vedevo, ma giusto per fare la strada, infatti non mi stancavo mai di andare in carrozza e lo stare fermo mi addolorava.
- [...] fu il primo che mi fece venir l’idea che avrei dovuto studiare la politica per fare la carriera diplomatica.
- [...] e (i compagni) non avevano […] più tempo per arrivare alla festa dell'Ascensione a Venezia, festività alla quale mi premeva tanto partecipare.