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Vittorio Alfieri, La Vita, Epoca III, cap. II

L’autobiografia di Vittorio Alfieri copre un arco di tempo che va dalla sua infanzia (epoca I) alla adolescenza (epoca II), alla giovinezza (epoca III) a all’età matura (epoca IV). La scrisse in poche settimane nel 1790 e la corresse nel 1803, l’anno della morte. La Vita fu pubblicata postuma nel 1804. Con grande vivacità Alfieri narra della sua formazione, dei suoi studi, dei suoi viaggi attraverso l’Europa, dei suoi amori. È notevole la capacità introspettiva con cui Alfieri ripercorre la propria vita. Forte rimane il modello dei classici, nella stilizzazione di sé come uomo amante della libertà sopra ogni altra cosa. I grandi rivolgimenti attraversati dall’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900 sono registrati da Alfieri. La Vita si conclude con la sua fuga precipitosa, insieme alla sua compagna, da Parigi sconvolta dalla rivoluzione.

Note linguistiche: La lingua è ormai molto vicina all’italiano contemporaneo. Il tratto morfologico più divergente rispetto alla lingua odierna è la 1° p. dell’imperfetto indicativo in -a (io ritrovava). Si noti inoltre la posizione dei pronomi (enclisi pronominale: trovavasi e pronomi personali proclitici con il gerundio, non mi piacendo).

Edizione: Vittorio Alfieri, Vita (a cura di Giampaolo Dossena), Einaudi, Torino 1967. In liber liber si trova l'edizione integrale della Vita insieme alle altre opere di Alfieri, altre informazioni anche nel sito classici italiani. Esiste un manoscritto autografo conservato alla Biblioteca Laurenziana di Firenze.