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Opera

Galileo cominciò a scrivere il Dialogo sopra i due massimi sistemi nel 1624. La prima edizione risale al 1632 con il titolo completo Dialogo di Galileo Galilei Linceo, dove ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano. L’opera è aperta da un proemio Al discreto lettore ed è suddivisa in quattro giornate durante le quali si discorre dei due massimi sistemi cosmologici del mondo, quello tolemaico e quello copernicano. La difesa del sistema eliocentrico copernicano è affidata al gentiluomo fiorentino Filippo Salviati (1528-1614) cui si oppone il filosofo Simplicio, un personaggio inventato. Nella parte dell’arbitro inizialmente imparziale troviamo il nobile veneziano Francesco Sagredo (1571-1620), nel cui palazzo sul Canal Grande si finge che abbia avuto luogo il dialogo.

Note linguistiche: La decisione di Galileo di redigere in volgare il Dialogo segna un importante tappa nella fondazione di una lingua scientifica italiana. Il rifiuto del latino indica un voluto distacco dalla lingua dotta delle scuole e, contemporaneamente, il proposito di avvicinarsi a un pubblico più vasto e non per forza specialistico. Grazie all’esempio di Galileo e a quello dei suoi discepoli, molta prosa scientifica sarà, dalla fine del Seicento in poi, in italiano. La lingua di Galileo, chiara ed elegante inaugura così un nuovo tipo di prosa scientifica moderna che andrà sviluppandosi tra il Sei e il Settecento. La scelta di un lessico volutamente medio, l’organizzazione rigorosa del periodo e l’argomentazione sempre precisa e coerente permettono un'agevole lettura del testo.

Nella prosa galileiana, e in generale nella prosa italiana antica, anche per diretta influenza del toscano è considerato obbligatorio esprimere il pronome soggetto. Questa regola, com’è noto, è decaduta nell’italiano di oggi. Ancora grande la varietà delle forme pronominali che oscillano particolarmente nella terza e sesta persona: e’, essa, l’, elle, lepronomi personali. Per quanto riguarda la costruzione, nel testo ricorre frequentemente, specie là dove Galileo usa verbi di opinione e giudizio, il costrutto oggettivo con il cosiddetto accusativo con l'infinito.

Edizione: l’Edizione critica e commentata di riferimento è quella a cura di Ottavio Besomi e Mario Helbing, Padova 1998. La trascrizione è quella della biblioteca telematica liber liber.

In rete si trovano pagine dove è possibile scarircare l'intero Dialogo, o un'ampia antologia delle opere con varie possibilità di ricerca.