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Opera - Mandragola

La Mandragola fu composta presumibilmente nel 1518. La commedia è in 5 atti preceduti da una canzone e da un prologo. La scena è situata a Firenze.

Contenuto: Callimaco, innamorato di Lucrezia, moglie di messer Nicia, escogita con Ligurio un modo per sedurre la donna. Nicia, anziano fanfarone, è molto scontento del fatto che Lucrezia non gli abbia ancora dato un figlio. Callimaco si finge medico e propone a Nicia un rimedio alla sterilità: Lucrezia dovrà bere una certa pozione a base di mandragola, un’erba miracolosa. L’unico inconveniente è che il primo uomo con cui la donna farà l’amore molto probabilmente morirà. Per non esporre Nicia al rischio concordano di servirsi di un garzone dalla strada che attiri su di sé e neutralizzi gli effetti negativi della pozione. Quel garzone sarà naturalmente Callimaco, travestito, che raggiungerà così il suo scopo.

La commedia rinascimentale riprende, nelle trame e nei personaggi, la tradizione del teatro comico in latino di Plauto e Terenzio. Il tema della Mandragola - la beffa ai danni del marito, vecchio e sciocco, e il trionfo dell’amore tra i giovani – si basa su modelli classici, ma è calato nella Firenze del ‘500. Nel Prologo Machiavelli si scusa con gli spettatori per aver scelto la forma della commedia (se questa materia non è degna...) adducendo l’impossibilità di dedicarsi ad affari più seri (altrove non have dove voltare el viso): la Mandragola fu infatti composta negli anni del ritiro forzato dall’attività politica. Alcuni commentatori hanno visto in Lucrezia, che passa da un dominatore all’altro, una allegoria di Firenze.

Note linguistiche: In molte delle commedie rinascimentali si incontrano forme idiomatiche, proverbi, esclamazioni, allo scopo di caratterizzare in chiave comica alcuni personaggi. Nella Mandragola queste forme sono attinte dal fiorentino parlato all’epoca di Machiavelli. Nel campo dei pronomi si notano diverse peculiarità. Tratti tipici del fiorentino sono la in funzione di soggetto (la non voglia ire), il pronome egli/e’ come neutro (egli è che, e’ bisogna, e’ c’è), i dimostrativi cotesto, costui, costei ed inoltre la presenza costante del pronome in funzione di soggetto (Dove vuoi tu ch’io vadia?). Frequente l’enclisi pronominale (dirovelo, avetemi). Nella morfologia dei verbi ci sono diverse particolarità: si noti per esempio la 4° p. del futuro che esce in –eno (noi andreno). Il codice Laurenziano è l'unico testimone manoscritto del testo della Mandragola.

Edizione: L’edizione seguita è quella curata da Guido Davico Bonino, La Mandragola, Einaudi, Torino 1964 e riprodotta nella biblioteca digitale di liber liber.

Links: edizione online commentata della Mandragolasito in tedesco su Machiavelli, scheda descrittiva del film La Mandragola di Alberto Lattuada.